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La sicurezza in auto dipende da tante cose: consapevolezza, attenzione, pratica. Esistono però dei piccoli trucchi ed accorgimenti che tutti dovrebbero seguire per garantirsi la sicurezza alla guida e anche un po’ di comfort! Ecco quindi la guida di Dialogo sugli oggetti da avere sempre con sé per viaggiare in tutta comodità e sicurezza.
ATTREZZATURA
In caso si presentasse l’esigenza di cambiare una gomma sarà necessario avere nella propria auto una chiave robusta per sbloccare i bulloni e una tavoletta in legno da posizionare sotto al cric nel caso il fondo stradale sia un po’ cedevole. Importantissimi anche i cavi per la batteria nel caso ci fossero problemi, e una lampada frontale per illuminare la zona di lavoro e avere le mani libere. Fondamentale anche una tanica d’emergenza e per i casi più estremi sarebbe bene avere anche un cavo da traino. Ricordate che il cavo da traino non può assolutamente essere utilizzato in autostrada: in caso di imprevisti su queste strade infatti è necessario rivolgersi al soccorso stradale.
Altri oggetti utilissimi in caso di complicazioni: un kit di fusibili e lampadine di scorta, nel caso le Vostre facessero i capricci. Poi, nella speranza naturalmente di non doverli mai usare, è bene considerare di avere in auto un piccolo estintore e una cassetta di Pronto Soccorso. Ricordate anche di avere dei guanti da lavoro per agire meglio nel caso si renda necessario doversi improvvisare meccanici e per la brutta stagione mai dimenticare lo spray antigelo e una piccola ma utilissima spatola gratta ghiaccio! Infine sarebbe bene avere anche un etilometro, lo strumento che permette di misurare il proprio tasso alcol emico, già obbligatorio in alcuni paesi come ad esempio la Francia.
SICUREZZA
Sempre in fatto di sicurezza rinfreschiamoci la memoria e ricordiamo brevemente quali sono gli oggetti obbligatori da avere in auto: il triangolo, necessario per segnalare eventuali pericoli o incidenti, e il giubbotto catarifrangente per segnalare la propria presenza sulla carreggiata. In caso di bambini piccoli è obbligatorio anche il seggiolino, per bimbi al di sotto dei 12 anni e/o al di sotto del metro e mezzo di altezza.
COMFORT
In fatto di comfort invece le scelte di oggetti utili da portare nella propria auto sono infinite! Cominciamo dalle tendine parasole, perfette per proteggere gli occhi dai raggi del sole e molto utili per mantenere l’auto un po’ più al fresco anche nella stagione torrida.
Per il comfort dei passeggeri poi, fate un pensierino alle varie tipologie di cuscino per auto attualmente in vendita sul mercato: esistono ad esempio quelli per il supporto lombare (ottimi anche per il conducente) che permettono di mantenere la giusta postura in auto, e quelli girocollo pensati per le lunghe percorrenze in quanto permettono di dormire reclinando la testa in modo rilassante senza appesantire i muscoli cervicali. Sono molto utili e pratici anche i portaoggetti inter-sedili per avere sempre tutto il necessario a portata di mano. Questo oggetto si posiziona tra i due schienali anteriori, di solito è in materiale lavabile e consente di avere un piccolo “cassetto” dove tenere tutti gli oggetti che abbiamo di solito in macchina.
Infine, come dimenticarlo, il porta CD per avere sempre la musica del cuore comodamente ordinata in auto, per la gioia di passeggeri e conducente.
photocredit: travel reviews
Quali novità vi ha portato finora il 2014?
Nel mondo degli automobilisti è in arrivo una novità bella grossa che presenta diversi vantaggi. Scopriamo insieme di che cosa si tratta per non farci cogliere impreparati!
La notizia è stata per diverso tempo in prima pagina su tutti i giornali, perché riguarda molti cittadini Italiani: a partire da gennaio 2014 possiamo dire addio al “vecchio” modo di rinnovare la patente. Gli automobilisti con il documento scaduto devono tempestivamente adattarsi alla nuova normativa, approvata nel dicembre 2013 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I comuni hanno avuto venti giorni per adattarsi alla nuova procedura e disporre le strutture sanitarie nella condizione di “rinnovarsi”, per garantire il perfetto funzionamento dei nuovi rinnovi.
Ma come funziona precisamente la nuova procedura? E quali vantaggi può garantire agli automobilisti?
Innanzitutto si dovrà dire addio al celebre bollino adesivo che infatti non basterà più a sancire in automatico il rinnovo della patente. Secondo il nuovo regolamento a ogni scadenza dovrà praticamente essere emessa una nuova patente, in sostituzione di quella vecchia. Preoccupati? Non ce n’è motivo, perché infatti il rinnovo avverrà quasi completamente per via telematica, in maniera che si promette di essere più comoda e rapida per tutti.
Attraverso il sito web “Il Portale dell’Automobilista”, inserendo le proprie credenziali e un PIN, i medici dovranno indicare lo stato di salute del conducente, eventuali prescrizioni di farmaci o segnalazioni di deficit uditivi o visivi, inserire gli estremi del pagamento e allegare foto e firma del titolare. Dopo questa procedura verrà rilasciata una ricevuta che il medico dovrà stampare, firmare e consegnare al richiedente: la ricevuta è provvisoria, e permette al richiedente di circolare fino all’arrivo del tesserino. Questa ricevuta ha una durata di 60 giorni, e secondo quanto detto dal Ministero basterà una settimana per ricevere la nuova patente.
Per quanto riguarda i costi, l’ammontare della procedura è 25 euro, a cui vanno naturalmente aggiunti i costi della visita medica e della spedizione assicurata (circa 7 euro). La rivoluzione delle patenti allo stato attuale riguarda circa 5 milioni di Italiani con documento in scadenza, e nel giro di dieci anni il Ministero dei Trasporti punta a rinnovare tutte le patenti attive, sostituendole con il nuovo modello plastificato. La tessera così pensata è conforme in tutta Europa, ed è stampata con nuove modalità laser che permettono di evitare le falsificazioni.
Una bella notizia per tutti gli automobilisti, e un chiaro segnale del Ministero per colpire i “furbetti” che producono e commercializzano patenti false, aumentando i problemi di insicurezza sulle strade italiane. Insomma, la “rivoluzione” delle nuove patenti sembra portare solo vantaggi a tutti. Certamente non sarà facile abituarsi nell’immediato, ma confidiamo che nel giro di poco tempo il rinnovo della patente per via telematica mostrerà a tutti la sua comodità e rapidità, facilitando la vita a molti automobilisti.
Infine, il rilascio della nuova patente avverrà necessariamente in presenza di una foto attuale. In altre parole: conservate la foto scattata nel 1985 quando portavate i capelli lunghi, per non privare gli amici della risata che si fanno ogni volta che tirate fuori la patente! E dite a loro di fare lo stesso, nel caso la risata vogliate farvela voi!
photocredit: Repubblica
Nissan Motor è una casa automobilistica conosciuta sul mercato italiano soprattutto per i suoi fuoristrada. All’ultimo Salone dell’Auto di Francoforte, Nissan ha presentato un prodotto innovativo mai visto prima, Nissan Nismo Watch, lo smartwatch che si connette alla vettura, come già accade per gli smartphone, ma con alcune funzionalità aggiuntive davvero spettacolari.
Gareth Dunsmore, Marketing Communication Manager di Nissan per l’Europa ha annunciato che “la tecnologia indossabile è la nuova grande frontiera e intendiamo sfruttare questa innovazione per il marchio Nismo. In pista utilizziamo le più avanzate tecnologie di training biometrico per migliorare le prestazioni dei piloti del team Nissan ed è proprio con questa tecnologia che vogliamo arricchire l’esperienza di guida al volante di una Nismo.”
Il Nismo Watch, presentato a Francoforte 2013 tra gli “accessori tecnologici”, è un orologio intelligente, ovvero un’ orologio in grado di connettere il veicolo al guidatore e tenere sotto controllo ogni parametro ‘vitale’, sia del guidatore che del veicolo.
Ma come funziona? Semplice! Una volta indossato, viene collegato al computer di bordo dell’automobile via BLE (Bluetooth Low Energy) tramite un’applicazione ad hoc e fornisce una vasta serie di informazioni sullo stato, il consumo e le prestazioni del veicolo in tempo reale, inoltre è in grado di raccogliere allo stesso modo i dati biometrici personali tramite un sensore presente nell’orologio. Lo smartwatch può inoltre ricevere messaggi personalizzati dai tecnici di Nissan. L’orologio intelligente avvisa quando i battiti cardiaci stanno accelerando e invita a rallentare di conseguenza, fornisce consigli sulle condizioni di percorso e ricorda di fare il tagliando: un utile aiuto quindi per la sicurezza di guida. Nissan sta ulteriormente lavorando per sviluppare software e device che permettano anche di valutare le funzionalità cerebrali e altri parametri fisiologici, come lo stato di idratazione (o disidratazione) del guidatore e lo stato di affaticamento mentale.
Durante la presentazione del prodotto, Nissan ha ovviamente sottolineato che il monitoraggio dei dati personali sarà protetto per assicurare totale rispetto della privacy del guidatore.
Ma se il guidatore non ha particolari preoccupazioni dal punto di vista della sua privacy, può decidere di comunicare a tutto il mondo, o per lo meno agli amici online, le sue prestazioni automobilistiche. Lo smartwatch infatti è dotato anche di un software, chiamato Social Speed, che permette di condividere le proprie performance su Facebook, Twitter, Pinterest e Instagram. Insomma una sorta di piattaforma ‘sociale’ dedicata a chi ama la guida e, per ora, a chi possiede uno dei modelli Nissan dotati di Nismo Watch.
A questo proposito, ecco qualche dato sulla commercializzazione del prodotto: sarà disponibile in bianco, nero e nero-rosso (la caratteristica combinazione di colori del modello Nismo della Nissan), e sarà fornito di una batteria alimentata a litio che dura almeno sette giorni e che è naturalmente ricaricabile tramite microUsb.
Sarà distribuito in tutto il mondo, ma il prezzo è ancora sconosciuto. Per ora i fortunati che proveranno in anteprima lo Smart Watch saranno i piloti del team Nismo e chi possiede un modello sport 370Z, Juke e GT-R.
photocredit: Nissan
Il 18 ottobre è entrato in vigore il chip elettronico che sostituisce definitivamente il contrassegno dell’assicurazione esposto sul parabrezza dell’auto. Il processo si completerà in 2 anni e, a partire dall’ottobre del 2015, tutti i tagliandi cartacei andranno definitivamente in pensione.
In molti Paesi dell’Unione Europea il chip non è di certo una novità, l’Italia si sta semplicemente adattando a una tendenza già in vigore nel mondo, e che presenta diversi vantaggi. Il vantaggio più evidente è che la verifica dei contrassegni potrà essere svolta dai sistemi del Tutor sulle autostrade e agli ingressi delle Zone a Traffico Limitato. Questo permetterà l’avvio automatico della sanzione, con un forte risparmio in termini di tempo, denaro e risorse.
La “multa in tempo reale” potrebbe così nuocere ai “furbetti dell’automobile”, che non riuscirebbero più a farla franca, evitando le sanzioni.
Ma i vantaggi del contrassegno ‘microchip’ non si fermano qui. Come ha precisato il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, l’intento principale è quello di contrastare le frodi, evitando il proliferare delle contraffazioni del tagliando cartaceo. Secondo l’ultimo sondaggio Ania infatti si stima che nel 2012 siano circolate circa 3 milioni di veicoli senza RC auto.
Il microchip sarà collegato a una banca dati della motorizzazione, istituita presso il Ministero dei Trasporti, aggiornata in tempo reale. Le informazioni riguardanti le polizze saranno accessibili per via telematica gratuitamente per chi ne avesse bisogno: banche, assicurazioni e naturalmente forze dell’ordine.
Alcune polemiche sull’introduzione del contrassegno ‘elettronico’ sono sorte proprio relativamente alla registrazione di dati personali, relativi alla posizione del veicolo e quindi del suo proprietario. Il chip infatti permette di verificare in qualsiasi momento dove si trova la vettura, andando a ledere la riservatezza degli automobilisti. Il Garante della privacy ha comunque assicurato che entrerà in vigore un regolamento che limiti l’accesso alle banche dati.
Resta poi da considerare un ultimo grande vantaggio del chip elettronico che permetterà di risolvere un grave problema di sicurezza che è particolarmente sentito dall’opinione pubblica: grazie al nuovo contrassegno infatti nessun pirata della strada potrà restare impunito. Nessuno potrà più “scappare” dopo aver commesso un’infrazione di entità più o meno grave senza lasciare traccia: la posizione della vettura in un dato momento potrà essere sempre rilevata grazie al microchip.
Complessivamente, il chip elettronico sembra presentare molti lati positivi e appena qualche lato negativo, legato a timori per la privacy degli automobilisti; è entrato in vigore solo da pochi giorni ma nel giro di qualche mese inizierà a essere una realtà quotidiana.
E se entro dieci anni più della metà delle vetture fossero dotate di riconoscimento vocale per inviare SMS, leggere mail, e aggiornare la propria pagina Facebook? Non è fantascienza, ma una tesi sostenuta da appassionati ed esperti dell’industria automobilistica. Certo, sarebbe bello poter semplicemente dire “Scrivi ciao mamma!” per inviare un SMS senza muovere un dito, mentre si guida in tangenziale in completa sicurezza.
E proprio sulla sicurezza si vengono a scontrare il progresso e il buonsenso. Non c’è dubbio che guidare con entrambe le mani sul volante e lo sguardo fisso sulla carreggiata è l’ideale per la sicurezza. Ecco perché da anni esiste il vivavoce che permette di effettuare conversazioni telefoniche senza avere il cellulare in mano. Tuttavia oggi il concetto di comunicazione si è ampliato fino a prevedere operazioni quali aggiornare il proprio status su Facebook e rispondere ai messaggi di Whatsapp, operazioni più complesse e più difficili da gestire ‘senza mani’: per eseguirle ci verranno incontro i comandi vocali di nuova generazione, che saranno disponibili sulle nuove vetture e nelle applicazioni dei nostri smartphone.
Ma siamo certi che formulare a voce alta gli aggiornamenti del proprio profilo Facebook, mentre si guida, non sia semplicemente un’ulteriore distrazione?
E’ una domanda complessa che molti centri di studio cominciano ad affrontare ‘scientificamente’, a cominciare dall’American Automobile Association, definibile come l’equivalente americano della nostra ACI (Automobile Club d’Italia). L’AAA ha infatti pubblicato una ricerca dalla quale emerge che parlare con il computer di bordo abbassa fortemente il livello di attenzione alla guida.
“Measuring Cognitive Distraction in the Automobile”: questo è il nome dello studio condotto dall’Università dello Utah (consultabile a questo link ), che prende in esame il concetto di “distrazione cognitiva”, ovvero come l’attenzione alla guida possa calare pur non avendo nessun tipo di impedimento visivo o fisico, ma solo mentale. Il tema non è nuovo, ormai da decenni gli esperti del settore si interrogano sull’uso e abuso della radio e della musica alla guida, e lo stesso vivavoce è stato sottoposto a duro processo.
Lo studio in questione conclude che, se il cervello è anche solo parzialmente occupato in altre attività, la capacità di guida e l’attenzione verso rumori e oggetti ‘esterni’, diminuiscono sensibilmente, rendendo perciò la guida più pericolosa.
Altre ricerche sembrano invece dimostrare l’opposto: in uno di questi studi, i ricercatori hanno installato telecamere in ben 204 vetture, e hanno monitorato il comportamento di guida degli automobilisti per 31 giorni. Al termine dello studio, i ricercatori hanno verificato che non ci sono state conseguenze negative per i guidatori che utilizzavano comandi vocali o il vivavoce. In questo caso, i risultati ‘pratici’, valutati osservando direttamente i guidatori al volante, sembrano indicare che l’utilizzo di questi dispositivi non aumenti di per sé il rischio di incidente.
In conclusione, la diatriba è ancora aperta e non si risolverà in tempi brevi, dal momento che si discute di sicurezza e, al tempo stesso, della necessità di mantenere alto il livello di connessione al mondo esterno al quale ormai ci siamo abituati, per piacere e per lavoro.
photocredit: BMW
Una volta esisteva solo in formato cartaceo e veniva sistemato nel cruscotto dell’auto dove rimaneva a prendere la polvere fino a quando qualche imprevisto malfunzionamento ne richiedeva la consultazione, di solito senza sortire grandi risultati; negli ultimi anni qualche casa automobilistica ha iniziato a fornirlo in formato digitale o consultabile direttamente dai comandi dell’auto, senza ottenere grandi miglioramenti in termini di usabilità…
Di cosa stiamo parlando? Del libretto delle istruzioni della vostra automobile!
Tante cose sono cambiate nella vostra automobile negli ultimi 20 anni, ma il libretto è rimasto tale e quale: una lista di istruzioni e descrizioni molto formali e fredde.
Sarebbe bello se nell’era dello smartphone qualcuno pensasse a rendere “smart” anche il goffo libretto delle istruzioni… ebbene, finalmente qualcuno l’ha fatto. Ci riferiamo ad Audi, la casa automobilista tedesca che di recente ha concepito un’interessante soluzione per tutti quelli che adorano la propria auto, ma adorano un po’ meno tentare di cambiarne l’olio.
Per tutti i proprietari di Audi A1 e A3 il manuale del futuro è già arrivato: si tratta di una applicazione per sistemi iOS, sviluppata da Metaio (fra i più noti framework per realizzare applicazioni che fanno uso della realtà aumentata). L’app permette di puntare la fotocamera del proprio smartphone su 300 parti dell’automobile: manopole, bottoni, persino pezzi di motore che vengono riprodotti chiaramente e in alta definizione sullo schermo del telefono. Non c’è bisogno perciò di ricercare manualmente il nome della parte dell’auto interessata (nome che, per i meno esperti di meccanica, potrebbe anche non essere conosciuto), il sistema riconosce direttamente la parte inquadrata, la identifica e fornisce le informazioni collegate. Questo è appunto il concetto di realtà aumentata: l’arricchimento di elementi reali con informazioni aggiuntive registrate in una applicazione.
Il riconoscimento delle immagini in 2 e 3 dimensioni avviene in tempo reale attraverso lo streaming, e questo significa anche che un utente non avrà mai la necessità di scaricare aggiornamenti per espandere i contenuti, dal momento che i contenuti non cambiano finché non cambia l’automobile.
Nel caso del manuale di Audi, Metaio ha semplicemente creato un tipo di interazione che corrisponde al più semplice dei gesti: guardare, inquadrare un oggetto fisico e ricevere immediatamente una definizione e una risposta. E proprio a questo proposito, i software Metaio puntano ben oltre il mondo dell’automobile, almeno stando a quanto ha dichiarato un portavoce dell’azienda: “ Certo, desideriamo continuare questo rapporto collaborativo con Audi e altri partner del settore automobilistico, ma abbiamo già afferrato il potenziale dell’ideazione di manuali interattivi per quasi tutti i settori”. Non a caso l’azienda ha sviluppato recentemente anche un catalogo interattivo per Ikea che ha avuto grandissimo successo: permette infatti di simulare l’inserimento di un mobile nell’arredamento di casa propria. Utile ma anche divertente.
Speriamo che il manuale d’istruzioni intuitivo e interattivo non si limiti solo ai modelli più avanzati di Audi, ma diventi presto una comodità accessibile a tutti gli automobilisti. Intanto, possiamo sempre continuare a fare affidamento al caro libretto delle istruzioni, magari rispolverandolo ogni tanto e non solo nelle situazioni di emergenza.
photocredit: Audi
È passato quasi un anno dall’entrata in vigore delle nuove normative che riguardano il codice della strada e la settimana scorsa vi avevamo proposto un quiz con alcune domande.
Ecco allora le risposte giuste a ciò che vi abbiamo chiesto e qualche approfondimento in più per chi non è andato proprio bene alla prova generale
1- Domanda: Se alla guida della tua auto vedi un animale ferito, devi:
Risposta: Fermarti e prestare aiuto chiamando i soccorsi
Da gennaio 2013 è previsto l’obbligo di soccorso anche verso gli animali, il decreto attuativo del ministero dei Trasporti impone di portare l’animale investito in un ambulatorio veterinario. La norma ha preso atto del “cambiamento del sentir comune” imponendo anche alle ambulanze veterinarie e ai mezzi di vigilanza zoofila l’accensione delle sirene e lampeggianti in caso di trasporto di animale ferito.
2- Domanda: A quale età può essere conseguita la patente A3 per guidare tutti i tipi di motociclo?
Risposta: 24 anni
In base alla cilindrata del motociclo si hanno 3 diverse tipologie di patente A1, A2 e A3. La patente A3 permette di guidare i motocicli di cilindrata maggiore quindi di conseguenza anche quelli minori. Può essere conseguita solo al compimento dei 24 anni di età ameno che non si possieda già la patente A2 da due anni.
3- Domanda: A 14 anni sarà sempre possibile guidare i ciclomotori sotto i 50 cc di cilindrata, a patto che:
Risposta: Si sostenga e si superi un esame presso le scuole guida
Dal 19 gennaio 2013 per guidare i ciclomotori di 50 cc di cilindrata occorre conseguire una vera e propria patente di guida, la AM, come sottoscritto nel Decreto legislativo 18/4/2011 n. 59. Tutto il sistema di acquisizione della patente è stato modificato, per sostenere la patente occorre infatti conseguire un esame a tutti gli effetti, non basta l’attestato di frequenza come avveniva fino all’anno scorso.
4- Domanda: Come funziona il bollino blu che attesta il controllo dei gas di scarico?
Risposta: Il primo entro 4 anni dall’immatricolazione e poi ogni 2
Il D.L. n. 5/2012 in vigore dal 10 Febbraio 2012 all’art. 11 c. 8 stabilisce il bollino blu, quindi il controllo dei gas di scarico, deve essere effettuato insieme alla revisione dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni 2 anni.
5- Domanda: Che cos’è la patente B1
Risposta: Quella per guidare i quadricicli
Con la patente B1 è possibile condurre quadricicli non leggeri di massa a vuoto fino a 400 kg (o 550 kg per i veicoli destinati al trasporto di merci), e con potenza massima fino a 15 kW. L’età minima per il conseguimento è 16 anni.
Il Ministero dei Trasporti, dopo aver completato la prima parte della riforma delle categorie delle patenti di guida, ha dato il via alla seconda parte del progetto, che interesserà le modalità di conseguimento delle stesse.
A partire dal prossimo 1 ottobre, entrerà ufficialmente in vigore la nuova normativa, che prevede un esame teorico più complicato rispetto a quello attualmente previsto: saranno introdotti infatti altre 750 nuove domande a quiz, che porteranno il totale di possibili quesiti d’esame ad un totale di circa 7.200.
Il nuovo esame sarà uguale per i candidati al conseguimento di tutte le tipologie di patente: moto, auto, autobus e camion.
In questa maniera, a partire dal prossimo ottobre i neo patentati – qualsiasi sia la categoria della loro patente di guida -avranno una formazione comune, di livello più elevato rispetto a quella attualmente richiesta.
La struttura della prova non cambia: i candidati che si presenteranno all’esame teorico per il conseguimento della patente di guida dovranno affrontare i ‘consueti’ 40 quesiti a quiz (con risposta vero-falso) e avranno un margine massimo di quattro errori per risultare promossi. La differenza rispetto ad ora sarà che il database da cui verranno sorteggiati in maniera aleatoria i quesiti risulterà più ampio, con la concreta possibilità che al candidato siano formulate domande su argomenti finora non richiesti.
Le nuove 750 domande infatti interesseranno anche la normativa amministrativa attualmente vigente per possessori e conducenti di veicoli (con le relative sanzioni previste); gli elementi strutturali del veicolo che determinano la sicurezza della marcia (impianto frenante, luci, pneumatici ecc.).
Una parte delle domande sarà anche concentrata sulle cosiddette ‘categorie deboli’ della strada: ciclisti e pedoni. All’esaminato potranno essere proposti vari quesiti inerenti il comportamento da tenere verso queste categorie.
Inoltre, i motociclisti dovranno anche essere a conoscenza del comportamento che deve tenere un automobilista nei loro confronti e dimostrare di conoscere l’utilità di indossare un abbigliamento tecnico di qualità.
Il Ministero dei Trasporti ha poi comunicato che alcuni quesiti, che erano stati fonte di ambiguità e polemiche negli anni passati per la loro formulazione, sono stati rivisti. Le domande considerate più obsolete sono state rimosse dal database, mentre quelle risultate eccessivamente ambigue sono state riformulate per permetterne una più facile comprensione da parte degli esaminati.
Secondo alcune fonti estremamente vicine al Ministero, a breve verrà varata la nuova normativa che prevederà l’installazione di una ‘scatola nera’ sui veicoli utilizzati dalle autoscuole per effettuare le guide obbligatorie: in questo modo, gli esaminatori potranno a richiesta essere a conoscenza del comportamento di un candidato durante le prove pratiche e soprattutto durante le sessioni obbligatorie di guida notturna e in autostrada.
L’esame di guida pratico non cambierà: rimarrà vigente quello introdotto a partire dallo scorso 19 gennaio, diviso in tre parti: prova teorico-pratica di conoscenza del veicolo e dei dispositivi obbligatori; guida su circuito chiuso; guida nel traffico e in superstrada/autostrada.
Un’altra importante novità riguarderà coloro che debbano rinnovare la patente di guida.
A causa della necessità di adeguarsi alla normativa europea, da ottobre si aboliranno i bollini adesivi per il cambio di residenza o il prolungamento della validità del documento.
Pertanto, a differenza di quanto previsto sino ad oggi, al momento del rinnovo della validità della patente di guida non si provvederà alla consegna di bollini adesivi ma si emetterà una nuova patente di guida, con la validità prolungata.
In questo modo, si elimineranno i problemi per coloro che, dovendo viaggiare all’estero, venissero fermati dalle locali autorità di polizia. In passato infatti, alcuni automobilisti hanno ricevuto accuse di viaggiare con documenti scaduti o falsi, con gravi disagi e pesanti sanzioni pecuniarie che sono state restituite solamente dopo diverse settimane.
photocredit: woodysworld1778
Auto, ma non solo. I grandi marchi del volante sfruttano creatività e capacità d’innovare per metter sul mercato prodotti “non auto” di altissimo livello.
Al primo posto, Mercedes-Benz: dai suoi artigiani, nasce difatti una collezione di accessori per occhi, oggetti d’arredamento, prodotti per la vita quotidiana e persino , una collezione di valigie e corredo in cuoio. E, per chi non riesce a separarsi dal Web, nessun problema i creatori di accessori della casa tedesca offrono l’InCar Hotspot.
Ma passiamo dalla Germania alla Francia, Il team di Peugeot sfrutta i 200 anni di attività industriale per offrire merce di qualità in diversi settori.
Parole d’ordine sono” strategie decise”, “brand di livello” e “capacità di penetrazione del mercato”. Ecco allora che dalla collaborazione dii esperti europei, di Parigi, Asia, , Shangai, ed America Meridionale, nasce una nuova gamma di biciclette, divisa in due modelli di riferimento,la eDL 122 elettrica ed Onyx, entrambe recentemente presentate in uno Stand del marchio transalpino. Meno sportivo ma altrettanto elegante, il pianoforte, dove le regole di Peugeot Design Lab vengono trasportate nel mondo della musica (in alto in un’immagine di Christian_Parreira).
I due concetti, dinamicità e raffinatezza, tipici della casa francese, vengono fusi e potenziati in Onix (si scrive con la y o con la i? Ma da quanto letto prima…non era una bcicletta?), che altro non è che un miglioramento futurista del classico scooter con tre ruote per assicurare più stabilità e dominio della strada…. la nuova via per la mobilità urbana del futuro.
Simile, ma più high-tech, il monopattino, dotato di supporto per il collegamento del cellulare
Completano l’offerta, i pezzi storici, meno legati alla strada ma più alla casa, come ad esempio il macina caffè, il macinapepe e il trita sale.
Citroen risponde ai rivali entrando nel mondo dell’arredamento di classe.
I suoi creativi hanno infatti da poco presentato al Salone del Mobile di Milano uno speciale divano la cui struttura, i materiali e le lavorazioni sono pensate per dare un’ idea di forza dinamica. La forma è quella di una carrozzeria in sospensione, che suggerisce equilibrio e velocità controllata. Questa idea si riflette anche nei materiali impiegati: la ghisa e l’acciaio danno potenza e stabilità, mentre la trama ( DS lavorata a guilloché, con profilo e fascia dello stesso colore) parla di cura ed amore per chi lo utilizza. Il tutto esaltato da una manifattura elegante, geometrica e semplice allo stesso momento.
Non può mancare all’appello la Volkswagen.
L’azienda teutonica mette sul tavolo una serie molto varia di accessori pensati secondo la propria anima di qualità popolare: i colori accattivanti, le forme lineari, l’aspetto a volte giocoso nascondono un lavoro di adattamento al cliente ed un metodo di creazione di prima qualità. Ecco allora i prodotti della Collezione up!, oggetti comuni, come orologi o tazze, nati da materiali all’avanguardia ed idee non convenzionali. O anche quelli della Collezione Pelletteria: modernità e design originale al servizio della classe e dell’eleganza. Distinzione ma senza fronzoli!
Se, complice la crisi, sono i marchi stranieri ha fare la parte del leone, gli italiani non vogliono tirarsi indietroE’ il caso di Bertone che, unendo la propria professionalità a quella di Augusta Wetland, ha ideato Project Zero, veivolo ecocompatibile a decollo verticale.
Infatti, zal Salone Internazionale dell’Aeronautica di Le Bourget sono state poste domande sulla mobilità del futuro, ponendo all’attenzione punti come il rispetto dell’ambiente e l’eleganza del design. La risposta della casa tricolore è stata affidata ad una squadra di ricercatori, guidati dal designer Mike Robinson e da James Wang, Vice President R&D di Agusta Westland. Il loro Project Zero è un’ala gigante, la cui potenza deriva da due rotori ad alimentazione elettrica. In fase di decollo, il veivolo si comporta come un elicottero, a decollo verticale mentre quandosi raggiunge la quota desiderata, l’assetto cambia, i rotori girano di 90 gradi e permetteno a Project Zero di agire come un areo tradizionale. Questa brutale manifestazione di potenza è addolcito da un’esteriorità tipicamente italiana: il rivestimento di Project Zero è dominato dal bianco e rosso, colori che rimandano all’epoca d’oro del design motoristico nazionale.
photocredit: christian_parreira
IonRoad è un’utilissima applicazione dedicata agli automobilisti, che ha lo scopo di migliorare la sicurezza in auto e prevenire gli incidenti stradali.
Si tratta di una delle applicazioni più scaricate dagli store, con più di un milione di utenti che hanno avviato il download. Ha ricevuto premi e recensioni positive dalle principali testate del settore e permette di trasformare il proprio smartphone in un vero e proprio computer di bordo per l’auto.
Alla base dello sviluppo di un’applicazione come IonRoad c’è l’idea che le tecnologie che contribuiscono ad aumentare la sicurezza in auto dovrebbero essere alla portata di tutti.
IonRoad, sviluppata da iOnRoad Technologies, azienda di Tel Aviv specializzata nello sviluppo di tecnologie per auto, offre un sistema di sicurezza e controllo per i guidatori che
non prevede l’uso di alcun tipo di hardware e che è utilizzabile con qualsiasi sistema operativo oggi disponibile per smartphone: iOs, Android, Linux e Windows.
Ma in che modo IonRoad aiuta a prevenire gli incidenti stradali?
Una volta fissato il proprio smartphone al lunotto anteriore dell’auto, come di solito si fa quando si vuole utilizzarlo come navigatore, l’applicazione avrà accesso diretto alla fotocamera, al Gps e ad altri sensori del telefono per aumentare la percezione della realtà ed avvisare il guidatore in caso di pericolo.
Qualche esempio? Attraverso la fotocamera può monitorare la distanza di sicurezza dalle altre auto, individuare ostacoli sulla strada o accorgersi se l’auto sta uscendo dalla corsia di marcia, avvisando il guidatore tramite un allarme visivo e sonoro. In caso di colpo di sonno o distrazione questo avviso può evitare impatti e collisioni e ridurre il rischio di incidenti.
Ci sono poi una serie di funzioni aggiuntive che rendono l’applicazione un alleato valido per qualunque guidatore: tramite il Gps e la fotocamera rileva dove è stata parcheggiata la macchina, può avvisare in caso di eccesso di velocità e redirezionare le telefonate in vivavoce.
Questa applicazione si inserisce in un panorama più ampio che è quello del supporto che gli smartphone stanno dando in ogni settore della vita privata e lavorativa, non da ultimo quello dei sistemi di assistenza alla guida.
A conferma delle potenzialità interessanti di questa applicazione, è notizia recente che l’IonRoad Technologies è stata acquisita dalla Harman (azienda mondiale nelle soluzioni audio e per l’infotainment), con lo scopo dichiarato di migliorare ulteriormente il sistema offerto. Sull’argomento ha rilasciato delle dichiarazioni Dinesh C. Paliwal, ovvero il numero uno dell’azienda Harman, il quale ha specificato come i sistemi come iOnRoad possano fare realmente la differenza, soprattutto se affiancati dagli odierni display heads up (visori a sovrimpressione), che potrebbero fornire una visuale più chiara al guidatore sugli avvertimenti forniti continuamente dall’applicazione.
I costi?
Per Android la versione base è gratuita, mentre la versione Driving Pro costa 3,99 euro.
Per Apple l’applicazione costa 4,99 dollari