Primati italiani in sostenibilità: la panchina “intelligente” e la bike a energia solare


panchina

L’Italia, si sa, primeggia nel settore Design. Quando il Made In Italy si sposa anche con la sostenibilità e si crea qualcosa di inedito, il primato è ancora più meritato.

È italiana infatti la prima “panchina intelligente”. È dotata di prese elettriche e Wi-Fi e di un sistema di SOS attivo H24. Inoltre, un sensore per la pioggia che disattiva la corrente dalla panchina lasciando attivo solo il sistema di emergenza, il cui servizio è gestito da una centrale operativa H24 con comunicazioni vocali bidirezionali. Per questo, la panchina offre una sicurezza a tutto tondo, pensata anche per gli imprevisti: è anti-vandalo e anti-furto.

Questa panchina “smart” si inserisce in un generale ripensamento degli spazi pubblici. Come spiegano dal Politecnico di Milano dove è stata brevettata da un team di ingegneri: “La panchina, elemento classico dell’arredo urbano, diventa tecnologica per rispondere a nuove esigenze e si trasforma in seduta multifunzionale”.

Non solo, è anche una panchina ecosostenibile in quanto realizzata con materiali compositi derivanti dall’aeronautica: PVC espanso rivestito di tessuti in fibra di carbonio impregnati di resina epossidica. La superficie è in tessuto di fibre di carbonio albuminizzato e il corpo centrale è in carbonio a vista. Materiali che rendono la panchina sottile ma nello stesso tempo resistente e leggera e facile da installare proprio per la sua leggerezza.

La panchina è anche rintracciabile al buio! I suoi profili infatti sono trattati con una resina capace di assorbire la luce del sole per restituirla di notte rendendola così visibile.

Porta il marchio italiano anche la prima bici elettrica al mondo con pannelli solari integrati nel telaio, un altro primato di cui possiamo fregiarsi. Il modello si chiama LEAOS Solar E-Bike: è stata disegnata e realizzata a mano da una startup di Bolzano.

La sua particolarità è appunto l’integrazione dei pannelli solari nel telaio, che si mimetizzano perfettamente con la scocca: infatti, il film che cattura l’energia solare è di un colore simile a quello del telaio e quindi risulta invisibile.

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Questi pannelli sono studiati per rendere la bicicletta interamente autonoma di percorrere un tragitto medio giornaliero di 30 km, svincolandosi così da altre fonti energetiche fino a quel limite chilometrico.

Esistono due versioni a seconda della velocità massima che si può raggiungere grazie alla propulsione elettrica: da 25 km/h e da 45 km/h.

Come spiega l’inventore Armin Oberhollenzer: “L’utilizzatore non deve fare nulla per attivare la ricarica solare: su un display si può leggere l’energia generata e lo stato della batteria e se talvolta l’energia solare non dovesse essere in quantità sufficiente si può facilmente passare alla carica da fonti di energia tradizionali che consentono un’autonomia complessiva di novanta chilometri”.

Fondamentale è infatti il “display multifunzione” di cui è dotato che riporta la quantità di energia generata e lo stato di carica della batteria, oltre alla possibilità di procedere in caso di necessità alla ricarica della bicicletta con una presa elettrica.

Anche il nostro Paese dunque ci rende orgogliosi con primati in fatto di design, tecnologia e sostenibilità!


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25 maggio 2015  |  Ecologia e Risparmio, Tecnologia

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