Polizza RC Auto con Rischio Etnico per Stranieri: Discriminazione?
Nei giorni scorsi abbiamo letto su La Repubblica, e nei giorni successivi anche su tanti blog, di una denuncia relativa alle cosiddette assicurazioni con “rischio etnico“ per le quali, come riportato online, gli immigrati spesso pagano premi assicurativi maggiorati. Le associazioni degli stranieri hanno gridato alla discriminazione, giurando di dare battaglia. Ma è vera discriminazione?
Vediamo cosa è successo riportando uno stralcio dell’articolo pubblicato da La Repubblica.
“Insomma, facciamo più incidenti degli altri o siamo considerati un popolo di truffatori?”. Anna non se ne fa una ragione. Mentre prepara i caffè, dietro il bancone del bar in cui lavora, dà sfogo alla sua indignazione. Polizza maggiorata per alcuni immigrati. È polemica. “Al momento del rinnovo della polizza auto – spiega Anna – ho trovato un aumento di 250 euro. L’assicuratore mi ha spiegato che per alcuni stranieri è prevista una sorta di “rischio nazionalità” e che se fossi stata francese o tedesca non ci sarebbe stato nessun aumento, ma essendo romena…”. Anna vive e lavora in Puglia, la sua agenzia è la Carige. Ma le “tariffe etniche” vengono applicate su tutto il territorio nazionale.
I giornalisti di La Repubblica hanno fatto un test, chiedendo preventivi RC auto online a diverse compagnie di assicurazione auto, e il risultato è stato lo stesso. C’è una maggiorazione se l’assicurato ha cittadinanza non italiana, e per gli assicurati con cittadinanza di alcuni Paesi il premio assicurativo da pagare è effettivamente superiore a quello richiesto ad altri cittadini esteri.
Non tutte le assicurazioni, però, applicano tariffe differenziate, come rilevato sempre da La Repubblica, che cita l’esempio di Milano Assicurazioni (gruppo Fondiaria SAI, stesso di Dialogo Assicurazioni) che non fa distinzioni in base alla cittadinanza.
Ma le “tariffe etniche” sono legittime, ci si chiede in rete? Mentre alcuni sono contrari, come l’Associazione di Studi Giuridici sull’Immigrazione che considera “grave diseguaglianza” la differenza tariffaria sulla base della nazionalità del richiedente”, e l’Associazione Romeni in Italia, che annuncia battaglie legali, altri sostengono la legittimità della differenza tariffaria.
AltroConsumo, associazione di consumatori, ricorda che “In base alla liberalizzazione del ’94 ogni compagnia assicurativa ha diritto di applicare proprie tariffe, depositandole all’Isvap. La compagnia dunque può anche tariffare in modo diverso in base a una nazionalità, considerandola a maggior rischio, e al cliente non resta che affidarsi alla libera concorrenza“.
Noi di Dialogo Assicurazioni vorremmo smorzare i toni di questa polemica che non ha ragione di esistere, e che non si basa su premesse discriminatorie di tipo etnico.
Vi ricordiamo che anche sul territorio italiano vi sono capoluoghi e regioni intere per le quali, essendo maggiore il rischio sotto il profilo assicurativo (più incidenti, meno attenzione alla sicurezza stradale, più furti auto, e maggiore incidenza di frodi alle assicurazioni), le corrispondenti polizze RC auto saranno di importo superiore a quelle di regioni meno a rischio.
Non abbiamo una mappa aggiornata, ma abbiamo trovato per voi delle immagini con la mappatura per regioni e capoluoghi di provincia relative al rischio frodi RC auto in Italia (fonte: Ania, mappa a sinistra, ma non molto aggiornata) e al rischio incidenti RC auto, quest’ultima più recente (dati 2008), pubblicata dal blog Automobilista.it. E’ discriminazione o analisi del rischio?
In Europa e nel resto del mondo vi sono Paesi dove la cultura della sicurezza stradale e il comportamento rispettoso e attento alla guida sono a livelli superiori a quelli italiani, mentre altri Paesi hanno un profilo più simile a quello delle nostre regioni e capoluoghi a rischio. Di conseguenza il premio della polizza RC auto rispecchia tale rischio con una maggiorazione per tali Paesi rispetto ad altri.
Questa è la stessa regola che vige in Italia e nessuno ha mai accennato a profili discriminatori a riguardo (es. è noto che al Sud le assicurazioni sono più care che al Nord – ma non sempre, anche al Nord ci sono capoluoghi a rischio, vedi mappa), per cui non riteniamo corretto che si accusino le assicurazioni di discriminazione etnica – non è assolutamente il caso.
Inoltre non dobbiamo fare confusione tra nazionalità e cittadinanza. Le tariffe per stranieri si applicano a quegli automobilisti di cittadinanza non italiana per i quali è statisticamente rilevabile un andamento decisamente peggiore, a prescindere dalla loro nazionalità. Non è la nazionalità (ovvero il Paese di nascita) che fa la differenza tariffaria, ma la cittadinanza. Questo vuol dire che la tariffa rispecchia il grado di rischio del Paese in cui l’automobilista risiede e guida da diversi anni: si suppone quindi che abbia adottato le abitudini di guida di quel paese.
Gli stranieri con cittadinanza italiana (ad esempio inglese, o svizzera) pagheranno premi assicurativi non maggiorati, a prescindere dalla loro nazionalità; invece se cittadini stranieri, gli assicurati potrebbero pagare premi che prendono in considerazione anche la classe di rischio del Paese di cui l’assicurato ha la cittadinanza (per effetto proprio di diverse abitudini di guida dovute ad un traffico totalmente differente.
Voi che ne pensate? Quale è la vostra opinione a riguardo? Commentate pure nel box qui di seguito.