Rivoluzione nel mondo dei motori. Dal 19 gennaio è in vigore una nuova normativa che ridisegna le regole per conseguire le patenti e che porta una ventata di novità tra i conducenti. Se la patente l’avete già, poco male: per voi in sostanza non cambia nulla. Tutti coloro che hanno preso la patente prima del 18 gennaio 2013 continueranno a viaggiare su strada esattamente come prima. Ma per quelli che ancora devono sostenere l’esame, per gli autotrasportatori, per gli aspiranti autisti e bikers invece le cose si fanno più complesse. Nuove tipologie di patenti arricchiscono il già fitto scenario, regimi anagrafici più stretti sono pronti ad essere applicati e sanzioni più aspre sono in agguato per tutti coloro che non rispetteranno la normativa. Una disciplina più rigida, voluta, come ha esplicitato il Consiglio dei Ministri, “per migliorare il livello di sicurezza stradale e la formazione dei conducenti”, oltre che per “armonizzare e facilitare la libera circolazione di merci e persone in Europa”. Il decreto legislativo 59/2011 è nato, infatti, su stimolo di due direttive europee, la 2006/126 e la 2009/113.
La prima grande novità è l’abolizione del “patentino” per i motorini e microcar, prontamente sostituito dalla patente AM (che permette di guidare ciclomotori a due ruote con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, veicoli a tre ruote con velocità massima per costruzione non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un motore, quadricicli leggeri la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg) che a differenza del Cigc (certificato d’idoneità alla guida abilita alla guida dei ciclomotori, dei tricicli leggeri – come l’Ape Piaggio – e dei quadricicli leggeri) sarà rilasciato solo previo un esame che prevede una prova pratica e una teorica, sulla scia di quello necessario per ottenere la patente A (quella per le moto).
Aumentano, inoltre, le categorie di patenti: dalle 9 precedenti si arriva alle 15 attuali. Oltre a quella AM si aggiungono le categorie A2, B1, C1 e D1 (che fissano i limiti di potenza e peso dei veicoli) e i passaggi da una sottocategoria a quella superiore saranno stabiliti con esami pratici. Cambiano anche i limiti d’età: infatti la patente A si potrà fare dai 24 anni in poi (oppure dai 20 per chi possiede la A2 da più di due anni). Stessa età è necessaria per accedere alla categoria D (prima accessibile a 21 anni), mentre il conseguimento della patente C richiederà 21 anni, contrariamente ai 18 anni necessari fino al 18 gennaio scorso.
Rivisti anche i limiti di velocità per i primi tre anni dal conseguimento della patente: la regola di non superare i 90 km/h sulle strade extraurbane e i 100 km/h sulle autostrade sarà applicata non solo ai titolari di patente B, ma anche a quelli di patenti A2 e A.
L’ultima novità riguarda le punizioni per gli illeciti: sospensione e una multa che va dai mille ai quattromila euro sarà la sanzione per chi guiderà senza la corretta autorizzazione.
photocredit: Durango Tig Σ(◕_◕Σ)
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La parola d’ordine, al Motor Show di Bologna 2012, è stata mobilità sostenibile. Tutto merito di un intero padiglione finalizzato a creare un punto di contatto tra mobilità e energia pulita. Si è trattato della kermesse Electric City, che ha raggiunto così quota tre edizioni, pronta a dimostrare che una città basata sull’elettrico non è solo auspicabile, ma possibile.
E a catturare l’attenzione sono state loro, le auto del futuro, brillanti e verniciate, rigorosamente green. Menzione d’onore spetta alla casa Nissan con le sue due creazioni: da un lato Leaf, l’auto elettrica più venduta al mondo, dall’altro e-NV200, il modello cento per centro elettrico dell’omonimo veicolo commerciale. Leaf, in versione 2013, rimane il top in termini di berline elettriche: migliorata nell’estetica (dai colori allo stile moderno dei cerchi in lega), aggiornata sotto molti aspetti, a partire dall’autonomia grazie alla modalità batteria “lunga durata” che consente di percorrere ben 228 chilometri con una ricarica completa. Ma per chi ama praticità e spazio, il nome da segnare è e-NV200, ovvero la versione a emissioni zero del furgone commerciale Nissan amato e osannato in tutto il mondo, che unisce la tecnologia di Leaf con la capacità di carico dell’attuale NV200.
Tra le top five delle migliori auto elettriche in circolazione occupa un posto di tutto rispetto anche la piccola Twizy di Renault, una vettura dalle dimensioni mignon, ideale per la città (dato che l’autonomia non ha valori ottimali): è senza ombra di dubbio la soluzione da preferire per chi fa piccoli spostamenti, insomma una valida alternativa ecologica allo scooter.
Concludono la classifica delle auto green altre due creazioni di casa Renault: la prima è Zoe, una piccola utilitaria dal design accattivante, che dalla sua vanta un prezzo più accessibile della Leaf, cioè 21.650 euro (contro i 37mila della Leaf, a parità di tecnologia). La seconda è Fluence, la berlina di fascia media amica dell’ambiente: lineare, classica nello stile, destinata a fare follie nei mercati emergenti, dove la mobilità sostenibile è presa sul serio. Del resto è questa una delle frontiere del futuro, tanto vale addentrarsi già ora, anticipando i tempi.
photocredit www.flickr.com
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Il vocabolario italiano avrà bisogno di una rivisitazione perché lo pneumatico del futuro (ovvero da definizione il copertone di rivestimento in gomma della ruota di un veicolo) non sarà più pneumatico, aggettivo che indica “qualcosa che deve essere gonfiato con aria per funzionare”. Bridgestone sta infatti lavorando a una rivoluzione enorme in questo settore, cioè alla realizzazione dei primi pneumatici senza aria, non a caso chiamati AirFree.
Potrebbero arrivare sul mercato già nel 2015, per ora sono in fase di studio e di progettazione, ma la notizia è una di quella che scuote il mondo delle auto: una ventata di aria fresca, rigorosamente green. Gli AirFree sono pensati per essere riciclabili al 100% in tutte le loro parti, dalla gomma del battistrada alla plastica fino all’acciaio del cerchione. E il cambio gomme? Beh, se il progetto dovesse andare in porto come previsto sarà solo un lontano ricordo. Il nuovo prototipo di Bridgestone, infatti, azzera il rischio di foratura grazie alla struttura del pneumatico realizzata in resina termoplastica che non necessita di aria in pressione e che ne mantiene l’architettura grazie a una intelaiatura intrecciata, a una struttura a raggi nei fianchi interni della ruota. Niente forature, dunque, niente controlli alla pressione delle ruote, e Niente ruota di scorta. In questo modo l’auto viaggerà un po’ più leggera e il vostro portabagagli conquisterà più spazio.
Sarà la fine della professione del gommista? Macché. Semplicemente il loro lavoro cambierà: perché questi pneumatici sono pensati per essere personalizzati, con immagini e colori a proprio piacimento.Certo, Si tratta di un’idea green e al tempo stesso safe: i sistemi di sensori posti sui copriruota permetteranno al conducente di ricevere tutte le informazioni per una guida più serena.
Qualche quesito ancora però non ha trovato risposta: la struttura che forma gli AirFree rischia di imprigionare oggetti tra i raggi? Quale sarà il costo finale per l’acquirente? Quanto consumerà l’intelaiatura interna? Anche se i dettagli sono ancora da definire una cosa è certa, la strada è quella giusta!Riduzione dei tempi, meno costi di manutenzione e un passo avanti nella battaglia per la tutela dell’ambiente. Scusate se è poco.
atomicshark
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Gli appassionati di tecnologia e telefonini di ultima generazione, digital world, da oggi metteranno la loro passione in gioco per un fine più grande. La mobilità sostenibile è infatti una delle nuove frontiere delle app più all’avanguardia. L’ultima l’ha firmata Wired e lo scopo è quello di formulare soluzioni tecnologiche che consentano di muoversi in città a impatto zero. Si chiama Wired Mobility e nasce dal connubio tra il noto magazine e l’azienda Nissan (la prima ad aver creato un’auto 100% elettrica, la Nissan Leaf) con un solo obiettivo: offrire alternative per un’aria più pulita, per strade meno inquinatee per percorsi alternativi all’auto. Insomma per mettere a tappeto traffico e inquinamento.
Semplicemente scaricando (in modo gratuito) l’applicazione, tutti i possessori di uno smartphone potranno ricevere informazioni importanti: dove parcheggiare la propria vettura per poter proseguire prelevando una bicicletta da un punto di bike sharing, dove ricaricare la propria auto elettrica, e via dicendo. Verranno dunque messi in evidenza dei punti di interesse in tutto il territorio italiano (appositamente chiamati POI, dall’inglese Point of Interest) che permetteranno di soddisfare le esigenze e le necessità degli utenti.
Wired Mobility è la app per i viaggiatori sostenibili che viaggia a velocità 2.0! Per restare al passo con i tempi è infatti pensata in chiave social, ovvero è strutturata in modo tale che sia possibile collegarsi tramite il proprio profilo Facebook, permettendo così di condividere i propri contenuti con tutti gli amici (virtuali e non) a cui si è connessi tramite il social network creato da Mark Zuckerberg.
Si tratta di una delle tante app che in questo ultimo anno sono state create per rendere più semplice e più green la nostra vita. Come Green City, la app di SmartDevs per verificare la disponibilità dei parcheggi; o Atp, realizzata dal team Audero per controllare il tempo di attesa,, del bus nella fermata sotto casa e per conoscere il percorso più efficace con i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro. E ancora ‘NaBike, la app di InnovaNa, che fornisce informazioni sulle postazioni di bike sharing, sul numero di bici disponibili e sui parcheggi adiacenti. La mobilità a impatto zero è una sfida globale. Che si può vincere solo con l’insieme di tante piccole idee brillanti. Del resto, l’unione fa la forza.
photocredit:William Hook via Compfight
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Assisearch.it è il portale di riferimento per le informazioni nel settore assicurativo già dal 2001. Ma da ottobre di quest’anno cambia veste e diventa un vero e proprio socialnews dove è possibile condividere notizie, pareri e comunicati stampa di settore.
Abbiamo chiesto a Paolo d’Agostino, responsabile della consulenza e della progettazione, di raccontarci qualcosa di più sul progetto.
Perché un social news assicurativo?
AssiSearch vuole essere un blog collettivo, dove gli stessi professionisti, intermediari ed aziende pubblicano propri contributi o selezionano le news più rilevanti che si trovano in giro per la rete, diventando di fatto un motore di ricerca specializzato o un feed reader sempre aggiornato.
Il principio è unire le forze per creare un canale appetibile. Molte notizie raccolte in unico sito e catalogate per materia non fanno perdere tempo ai lettori. Questo è il motivo per cui sempre più persone preferiscono i social.
Qual è il punto di forza del progetto Assisearch secondo lei?
Inserire le notizie in un social news specializzato è un vantaggio per tutti: per chi le pubblica perché consente di aumentare i propri punti di presenza in rete e intercettare così nuovi flussi di contatti; per chi le legge perchè rappresenta un punto di riferimento facilmente consultabile per tenersi aggiornati (penso ai professionisti) o semplicemente per trovare le risposte alle proprie domande.
Gli operatori, commentando e votando ogni news, forniscono un giudizio di merito, garantendo un certo livello di qualità rispetto ai contenuti proposti.
La qualità è garantita anche dal fatto che il nostro social news è comunque moderato dallo staff di AssiLearning.it, un gruppo di professionisti nel campo della formazione, della vendita, della comunicazione e dei servizi multimediali, provenienti dall’ambito aziendale e da quello universitario.
Chi puo’ utilizzare questo canale per pubblicare contenuti?
Professionisti, intermediari ed aziende possono loggarsi utilizzando semplicemente il proprio account Linkedin, Facebook, Twitter o Google e condividere news, sentenze, pareri, comunicati stampa, nuovi prodotti e servizi.
Quali canali social utilizzate voi di Assisearch e Assilearning?
Assisearch ha anche una sua pagina Facebook e un account Twitter.
Un canale molto interessante già utilizzato da Assilearning, è quello Youtube dove si trovano contenuti video dedicati al mondo assicurativo e alla formazione professionale.
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Se avete fatto viaggi all’estero o in alcune città nostrane, avrete di certo notato come anche in Italia si stiano diffondendo alcune particolari attenzioni rivolte a donne in dolce attesa o con bambini piccoli al seguito che viaggiano in auto. I parcheggi rosa, questo il nome scelto per queste agevolazioni nei posteggi in città e in particolari zone, sono sicuramente una valida iniziativa che può agevolare e rendere più semplice la vita anche a mamme che viaggiano con passeggini e vogliono comunque essere autonome.
Il parcheggio rosa è un’agevolazione non prevista dal codice della strada, come invece lo sono quelle relative ai disabili che per legge devono esporre un tesserino apposito rilasciato dal Comune di residenza e possono segnalare eventuali abusi che vengono sanzionati, ma è semplicemente una modalità che viene adottata a discrezione dell’amministrazione comunale e che va rendere più facile la vita a mamme con bebè in pancia o a bordo. Un atto di senso civico utile per una cittadinanza più attiva e consapevole.
Ma qual è l’effettiva utilità di questi posti riservati? E’ solo una semplice comodità? Il principio è molto semplice: grazie ad una certificazione reperibile presso il comune di residenza, si può parcheggiare all’interno delle postazioni delimitate dalle strisce rosa a terra senza dover certificare con analisi o con caratteristiche fisiche il proprio stato di gravidanza. In poche parole non vi è l’obbligo di pagare la sosta nelle aree dove il pagamento è previsto e non si devono affrontare imbarazzanti situazioni nei primi mesi di gravidanza, quando questa non è ancora del tutto evidente. Questa agevolazione è a disposizione fino ai 2 anni di età del bimbo, quando sarà più autonomo e parcheggiare non sarà più un problema.
L’iniziativa al momento della sua introduzione ha avuto subito un discreto riscontro soprattutto nelle grandi città, ma sempre più necessarie sono queste iniziative da parte delle amministrazioni comunali anche di piccoli centri e in particolare nelle aree limitrofe ad ospedali, ambulatori specializzati e centri analisi che devono essere frequentati in maniera continuativa durante i 9 mesi di dolce attesa.
photocredit Dr Joolz
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Tra tutti gli eventi internazionali che riguardano il mondo delle auto e dei motori, senza dubbio il più importante per il panorama europeo è il Salone di Parigi, che quest’anno si è svolto presso la capitale francese dal 29 settembre fino al 14 ottobre all’interno della prestigiosa e suggestiva cornice del parco delle Esposizioni, che ha messo a disposizione ben 96 mila metri quadrati di padiglioni espositivi.
Il Salone, che si tiene a cadenza biennale, ha in realtà un ruolo mondiale e definisce le tendenze che si alterneranno sul mercato automobilistico negli anni seguenti. Giunto alla sua 81 esima edizione, l’edizione del 2012 si è subito preannunciata come portatrice di una ventata di novità in un settore così duramente colpito dalla crisi globale economica.
I maggiori brand internazionali si sono dati appuntamento al Salone che non ha deluso per innovazione e spirito di continua rinascita che lo ha accompagnato: dalle concept car ai marchi di lusso, passando per nuove proposte green e anteprime di modelli che entreranno nel mercato nei prossimi mesi.
Aston Martin, Audi, Mercedes, Volvo e Mini sono stati senza dubbio i marchi che hanno destato maggiormente l’interesse, grazie a succose anteprime, ma molte altre sono state le novità che si sono potute osservare in tutta la loro innovazione. Dal SUV attento all’ambiente di Nissan alla nuova idea di coupè di Lexus, il Salone parigino si è rivelato il luogo privilegiato per le esposizioni automobilistiche mondiali, non solo per gli addetti ai lavori ma anche per gli appassionati e i curiosi. Focus notevole è stato dedicato per l’appunto all’ecologia e alle proposte automobilistiche in tale direzione che si sono concentrate nello sviluppo di auto ecologiche alimentate ad energia elettrica o modelli ibridi facilmente adattabili allo stile di vita contemporaneo.
photocredit Raffaele Birnardo via Compfight
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C’è chi ne approfitterà per rimettersi in forma e chi dirà di aver fatto una scelta ecologica, ma che il mercato dell’auto sia in crisi è un dato di fatto: sono sempre di più gli italiani che rinunciano alla macchina e restano letteralmente a piedi!
Se anche voi siete tra coloro che stanno pensando di sostituire l’auto con un nuovo paio di scarpe, sappiate che siete in buona compagnia.
Ma vediamo qualche numero.
Le nuove iscrizioni di autovetture al PRA sono calate di circa il 20% e anche i motoveicoli registrano una flessione del 18%
Volendo fare un’analisi per province si segnalano, in controtendenza, i forti incrementi per le Province di Aosta, Bolzano e Trento, che, anche nel mese di luglio, registrano variazioni nettamente superiori al 100% (Bolzano +1.708,5%, Trento +983,7%, Aosta +649,1%). Questo dato, però, sembra essere fortemente influenzato dalle agevolazioni fiscali che hanno spinto le compagnie di autonoleggio a trasferire la sede legale in queste Province. Firenze e Roma proseguono a far rilevare i risultati peggiori (rispettivamente -73% e -66,6% a luglio), non potendo più usufruire di sconti (dati ACI).
In tempo di crisi sempre più italiani restano a piedi – Un’ infografica di Dialogo Assicurazioni
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