La Francia all’avanguardia in sicurezza con l’addestramento al primo soccorso per i futuri patentati


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Quanti di noi sono realmente formati sul primo soccorso, soprattutto su strada?

Per salvare una vita servono sicuramente figure specializzate e accorgimenti mirati; ma a volte un primo soccorso eseguito secondo una prassi corretta può davvero cambiare salvare una vita.

In Italia ad esempio, secondo le statistiche diffuse dai vari 118, l’arresto cardiaco colpisce 1 persona su 1000 all’anno. Inoltre, la percentuale di sopravvivenza dopo un arresto subìto al di fuori di una struttura ospedaliera è solo del 2-5% quando vengono a mancare delle manovre precoci.

È un dato rilevante se si pensa che il numero di decessi per arresto cardiaco è di gran lunga superiore alle morti per carcinoma polmonare, AIDS o incidenti stradali. Il 70% di tali eventi avviene infatti nelle abitazioni private ed in circa il 50% dei casi sono presenti dei testimoni. Testimoni che potrebbero, sapendo come agire, fare la differenza appunto.

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In questo senso in Francia è stato fatto un grande passo avanti: a tre anni dalla proposta, presentata appunto nel 2012, grazie alla spinta e all’impegno costante delle associazioni competenti è stata approvata la legge n. 2015-294 che prevede che tutti i candidati al conseguimento della patente di guida ricevano un addestramento sul primo soccorso, integrato ai dettami del codice stradale.

Secondo le indagini della Croce rossa francese, solo il 56,2% dei cittadini in condizioni di emergenza sarebbe capace di mettere in atto un’azione salvavita: nonostante questo dato così allarmante, solo il 29% della popolazione ha finora ricevuto una formazione riconosciuta.

È stato inoltre stimato che in caso di diffusione capillare delle conoscenze di base in termini di soccorso, queste basterebbero da sole a salvare 250/350 vite ogni anno! Si capisce bene allora l’impatto che questa legge può avere.

L’addestramento impartito ai futuri guidatori in Francia sarà molto simile a quello fornito ai soccorritori delle ambulanze, che in Italia sostengono corsi di primo e secondo livello.

Questo provvedimento porterebbe vantaggi non solo in caso di incidenti stradali, ma anche in altre casistiche. Si pensi a un semplice malore in strada: in questo caso il conducente che ha ricevuto una formazione ‘specifica’ si potrebbe fermare per mettere in atto azioni di primo soccorso tutto sommato molto semplici, ma che potrebbero permettere alla vittima di sopravvivere.

In Italia il programma attuale dei corsi di qualificazione per il conseguimento della patente di guida prevede già un modulo sul primo soccorso, come da Decreto del Ministero dei Trasporti, ma non è molto approfondito e soprattutto non è per il momento prevista nessuna parte pratica.

Una preparazione adeguata sul primo soccorso anche per i nostri neopatentati è certamente una integrazione utile del loro processo di formazione, che potrebbe avere un riscontro molto positivo in termini di sicurezza e protezione degli utenti della strada.


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4 maggio 2015  |  News

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