L’estate è finalmente arrivata! Pronti per partire per le vacanze?
“Hai controllato l’olio e le gomme?”
Non è solo una frase ricorrente che potrebbe dirci la nostra partner o un nostro amico come noi in procinto di partire per un viaggio in auto.
Spostarsi con la propria vettura ha sicuramente vantaggi come la comodità e in molti casi anche risparmio nella spesa di viaggio, ma ci sono alcuni accorgimenti che non dovete trascurare prima di ogni partenza, per viaggiare in sicurezza!
E’ importante verificare lo stato dell’olio del motore ed eventualmente rimboccarlo o sostituirlo, soprattutto se si prevede un viaggio abbastanza lungo, per evitare il rischio di causare grossi danni al motore.
Fondamentale anche effettuare un controllo alle pastiglie dei freni e del liquido di raffreddamento, importante in previsione di lunghe code con il motore acceso, una eventualità molto probabile in questi mesi “caldi” riguardo agli spostamenti su strada date le vacanze.
Esaminare i pneumatici per verificare se è giunto il momento di sostituirli: devono essere in un buono stato e non troppo consumati. Di norma dei buoni pneumatici riescono a durare anche 40/50 mila Km, quelli meno buoni 10 mila Km. Non sono regole ferree, ma solitamente i pneumatici vanno cambiati quando la differenza tra la profondità delle scanalature principali di due pneumatici montati su uno stesso asse supera i 5 mm: questo scarto di usura infatti può disturbare il comportamento dell’auto. Obbligatorio cambiarli anche quando presentano usure anomale o peggio crepe, tagli o deformazioni.
Non è obbligatorio montare quelli estivi ma quelli con un codice di velocità corretto.
Molte persone partiranno per località marittime con clima da sogno, ma non bisogna dimenticare neanche la possibilità di pioggia e quindi è bene riboccare il liquido lavavetri e verificare le spazzole.
Condividi!
Sensori di parcheggio e dispositivi connessi a Internet sono la base principale dello “smart parking”, l’ultima frontiera del parcheggio assistito per aiutare gli automobilisti nel trovare posto su strada e ottimizzare la sosta.
A San Francisco era stato realizzato già nel 2011 un sistema che precorreva i tempi, SFPark (http://sfpark.org). L’amministrazione comunale ha fatto incorporare migliaia di sensori wireless nella pavimentazione per raccogliere costantemente le informazioni sulla disponibilità di posti liberi e trasmetterle al sistema centrale. L’app dedicata per smartphone indica poi i parcheggi disponibili e il percorso per raggiungerli. Il sistema determina anche il costo del parcheggio in base alla posizione (più o meno appetibile) e all’ora. Questo servizio ha permesso di abbassare il traffico parassitario del 50%.
A Londra, il quartiere di Westminster ha avviato la prima sperimentazione europea facendo installare 3 mila sensori a infrarossi per sorvegliare i parcheggi, anche questi rintracciabili dagli automobilisti tramite App dedicata.
Un’azienda molto attenta a questo tema è Bosch, secondo cui in Germania si impiegano mediamente 10 minuti per trovare parcheggio, guidando per 4 chilometri e sprecando 1,35 euro di carburante. Bosch ha sviluppato dei sensori wireless da installare nel manto stradale e che riconoscono se un posto è occupato o meno e creano così una mappatura di parcheggi che viene trasmessa via Internet al device di chi sta guidando nelle vicinanze. Inoltre per trasmettere le informazioni i sensori utilizzano un trasmettitore radio a risparmio energetico cosicché non c’è spreco di energia.
Condividi!
Così come Apple con Apple CarPlay, anche Google si è attrezzata sviluppando la sua piattaforma integrabile all’interno delle vetture: Android Auto permette di sincronizzare il proprio smartphone Android con lo schermo al centro della plancia.
Il sistema è compatibile solo con gli smartphone che possiedono un sistema operativo Android 5.0 Lollipop o le versioni successive e lo smartphone va collegato con un cavo MicroUSB standard.
Android Auto è progettato per fornire tutto ciò che serve in viaggio.
Una schermata di panoramica mostra automaticamente informazioni utili, organizzate in semplici schede che compaiono solo quando è necessario.
Google Maps è naturalmente integrato: il navigatore gratuito consente di arrivare a destinazione tramite i comandi vocali, mostrando le informazioni sul traffico in tempo reale, l’indicatore di corsia e altro ancora. Il navigatore di bordo è utile anche per sincronizzare gli appuntamenti in agenda in modo da programmare per tempo le tappe da raggiungere.
Non solo: entro la fine dell’anno Google rilascerà una versione di Maps che consentirà di ricevere indicazioni anche offline, utile in zone in cui la connessione Internet è assente o disturbata.
Condividi!
Se fino a qualche anno fa sarebbe sembrato futuristico, adesso il termine “stampante 3D” è entrato nel nostro linguaggio comune. Ne leggiamo su internet e le vediamo a fiere e manifestazioni: i loro utilizzi diventano sempre più svariati, dal campo del design a quello alimentare, a quello spaziale e a quello medicale.
Cos’è una stampante 3D? per chi ancora non lo sapesse, si tratta di un tipo di stampante che consente di creare oggetti solidi in tre dimensioni partendo da un modello digitale. È una forma di produzione ‘additiva’ in quanto l’oggetto è creato sovrapponendo strati di materiali successivi; al contrario del processo sottrattivo che invece rimuove materiale per creare forme (come può essere nella classica lavorazione del legno e del marmo per esempio).
Come per ogni novità, è già cominciata la gara agli utilizzi più originali: c’è chi ad esempio è riuscito a creare l’oggetto più piccolo al mondo stampato in 3D. Lance Abernethy, un ingegnere col pallino per le miniature, ha realizzato una riproduzione esatta di un trapano, che misura meno di 2×2 cm… ed è perfettamente funzionante, azionabile tramite un minuscolo bottone! Il tutto è stato stampato in 3 ore e poi meticolosamente assemblato. Guardate qui: https://youtu.be/gTb9FtcpVoI.
Condividi!
Google StreetView ci permette di viaggiare ovunque nel mondo e di poter vedere ogni luogo nel mondo mappato dalla tecnologia di Google. Ma ci permette anche di viaggiare nel tempo e nella Storia confrontando l’aspetto attuale di luoghi resi famosi dall’arte o dalla cultura popolare, confrontando così ‘come eravamo’ e ‘come siamo’: ed è questo che faremo con l’aiuto del fotografo
Halley Docherty che ha realizzato un’interessante ricerca, mettendo a confronto le immagini StreetView di luoghi resi celebri da quadri o copertine musicali famose.
Physical Graffiti dei Led Zeppelin. Immortalando un palazzo urbano ai civici 96-98 di St. Mark’s Street il gruppo creò nella copertina un personalissimo condominio che mostrava dietro ogni finestra immagini diverse: personaggi celebri, quadri famosi, istantanee del gruppo ritratto in momenti di svago, le lettere che individuano il titolo dell’album. Oggi il palazzo è uguale al passato, non fosse per qualche… graffito in più.
Animals dei Pink Floyd. La fotografia di copertina rappresenta la centrale elettrica Battersea Power, tra le cui ciminiere fluttua un gigantesco maiale, soprannominato Algie. Ad oggi il paesaggio non è cambiato poi molto, non fosse che scarseggiano i maiali tra le nuvole…
Condividi!
Dopo 22 anni il codice della strada è pronto per essere rivoluzionato e le novità saranno moltissime, tutte incentrate sulla Sicurezza, sulla Sostenibilità e sulla Semplificazione. Sono queste le “tre S” elencate dall’onorevole Paolo Gandolfi, il relatore del disegno di legge che si propone di cambiare l’ultimo codice, quello risalente al 1992.
Il codice del 1992 è stato soggetto a moltissimi cambiamenti, alcuni hanno portato a esiti decisamente positivi, riducendo (e di molto) il numero di incidenti, decessi e sinistri sulle nostre strade: tra i più rilevanti ricordiamo l’inserimento della patente a punti, maggiori controlli su alcol, sostanze stupefacenti e velocità, in quest’ultimo caso anche grazie all’uso di tecnologie sempre più raffinate.
Ma dal 1992 le esigenze di pedoni e automobilisti si sono incredibilmente evolute: ad oggi l’Italia è attraversata da circa 37 milioni di autovetture, fra cui modelli GPL ed elettrici, e 14 milioni di biciclette. Cambia la mobilità, dunque, perché è il paese stesso ad aver modificato, nel tempo, le proprie necessità.
Tornando alle tre S l’onorevole Paolo Gandolfi sostiene che il compito principale della autorità stradali sarà puntare alla Sicurezza degli utenti definiti “vulnerabili”: bambini, anziani e disabili ma non solo, anche pedoni, ciclisti e motociclisti sono al centro dei dibattiti che hanno come obiettivo strade più ordinate e sicure, soprattutto per quanto riguarda la mobilità nei centri urbani dove queste categorie sono purtroppo vittime innocenti del traffico cittadino, caotico e disorganizzato.
La seconda S è dedicata al tema della Sostenibilità, per ripensare le nostre città in termini di efficienza, pulizia, accessibilità e mobilità green: qualcosa già si è mosso negli ultimi anni, a cominciare dalle aree a traffico limitato sempre più numerose nelle città fino al boom del car sharing. Sarà compito dello Stato e delle autorità favorire iniziative di questo tipo, il nuovo codice stradale dovrà infatti farsi carico di contribuire alla sostenibilità ambientale del traffico, affinché la mobilità non sia solo più veloce e sicura ma anche più pulita, per migliorare il presente (e il futuro!) di tutti.
Infine la terza S, probabilmente la più innovativa: Semplificazione. L’obiettivo è quello di snellire la burocrazia che regola il codice della strada, e secondo Gandolfi sarà proprio la semplificazione a portare le persone a rispettare maggiormente le regole. Per dirla con lui “L’idea è che norme più semplici e logiche promuovano maggiormente una cultura del rispetto delle regole stesse”. Tradotto in termini pratici questo vorrebbe dire meno cartelli stradali, ma più controlli. Regole più ferree, ma meno numerose (dunque soggette a tante, troppe variabili!). Sarà inoltre favorito e incentivato l’utilizzo di strumenti telematici e di controllo automatico, di banche dati e delle scatole nere.
Il tentativo è quello di realizzare un Codice 2.0 che si basi su un futuro che, per certi aspetti, è già presente ed ha già cambiato la mobilità quotidiana di milioni di italiani. Esistono gli strumenti, mancano le norme. Da qui l’obiettivo di regolarizzare in un nuovo documento Nazionale tutto ciò che i cittadini hanno già dimostrato di desiderare: sicurezza, sostenibilità, tecnologia, automatizzazione.
Naturalmente il dibattito sul nuovo codice della strada è ancora aperto, molte cose necessitano di essere riviste e riconsiderate, ma per ora, è proprio il caso di dirlo, sembra che la direzione sia quella giusta. Per una mobilità più sostenibile, più semplice e soprattutto… Più sicura!
Condividi!
Se ne trovano tracce persino nei resti delle città appartenute agli antichi Romani, di norma sono ovali e realizzate in pietra rialzata, dove venivano ricavati degli interstizi larghi abbastanza per farci passare le ruote dei carri.
Di cosa stiamo parlando? Ma delle strisce pedonali!
Esistono infatti da sempre e in Italia furono introdotte con il codice della strada del 1959, come delle semplicissime righe: bianche, rettangolari e regolari. In alcune strade di alcune paesi del Mondo però, questo segnale stradale è stato stravolto per dare spazio alla creatività e al divertimento, e di esempi ce ne sono molti, eccone alcuni…
In Cina ad esempio, nella città di Chengdu (regione di Sichuan), si è voluto festeggiare in maniera originale il San Valentino: gli innamorati si sono ritrovati a passeggiare su strisce rosa, dedicate all’amore.
Se un’improvvisa fame vi cogliesse mentre siete a Zurigo, in Svizzera, potete stare tranquilli: queste strisce pedonali dovrebbero indicarvi senza possibilità di fraintendimento la via più breve per uno spuntino!
Condividi!
E’ dimostrato che la maggior parte delle persone soffrono di una leggera forma di depressione al ritorno dal periodo di vacanza. In effetti, soprattutto dopo una lunga vacanza, il passaggio brusco dalla sdraio alla tastiera può provocare uno shock emozionale.
NO PANIC! Ecco 9 consigli pratici per combattere la depressione post-vacanza e ricominciare a lavorare… come se le vacanze non fossero mai finite.
Se non siete ancora tornati dalle vacanze, i primi consigli sono proprio dedicati al viaggio di ritorno e al momento del ritorno in casa:
1) PRENDERSI DEL TEMPO EXTRA PER IL VIAGGIO. Niente rende un ritorno dalle vacanze peggiore di una mancata coincidenza o di una partenza in orari impossibili per sfruttare il periodo di ferie fino all’ultima ora disponibile.
2) NON FARE UNA LISTA DELLE COSE DA FARE AL RIENTRO, perché puntualmente non la si porta a termine, causa imprevisti o causa shock da ‘ritorno’ descritto precedentemente. L’effetto della TO DO LIST non rispettata è un terribile senso di colpa che macchierà da subito il nostro ritorno!
3) NON DISFARE SUBITO LE VALIGIE. Fare un patto con se stessi per cui quando si arriva finalmente a casa si può disfare subito le valigie oppure non disfarle, si può fare subito la lavatrice oppure non farla, si può fare qualsiasi altra cosa… oppure non farla! Quindi, se si preferisce guardare un film o bersi un bicchiere di vino leggendo un libro, avete la nostra approvazione!
Ecco in consigli per la prima giornata in ufficio, il vero e proprio ritorno sul posto di lavoro:
1) ANDARE IN UFFICIO PRIMA DEL SOLITO E FARSI UN REGALO: ad esempio, poco prima di andare in ufficio andare a compare qualcosa che potrebbe tornare utile in ufficio, come un’agenda, una piantina per l’ufficio, uno snack fresco e diverso dal solito o… “quella cosa che hai sempre voluto e non ti sei mai concesso”. È un particolare che ti aiuterà a rafforzare la tua voglia di ricominciare.
2) INAUGURARE UNA NUOVA ROUTINE PIACEVOLE: ad esempio prendersi più tempo per andare a piedi sul posto di lavoro o concedersi un cappuccino extra nel bar sotto l’ufficio, bevendo con calma e leggendo il giornale. Potrebbe diventare un’abitudine da mantenere!
3) DISTRIBUIRE I COMPITI ai subordinati (se li avete) o ai colleghi (se disponibili) e non sovraccaricarsi subito di attività che possono essere presi in carica da altri, almeno per il momento.
4) NON PROGRAMMARE SUBITO RIUNIONI ESTERNE: la posta, le email accumulate e le domande dei colleghi saranno sufficienti a tenervi occupati per diverso tempo. Aggiungere una preoccupazione in più porterà solo altro stress.
5) INIZIARE DALLE COSE CHE SI AMANO: per non perdere lo spirito positivo, riprendere il lavoro dall’attività che ami particolarmente fare, e che provocano meno stress.
6) ORGANIZZARE UN EVENTO DIVERTENTE per la sera del primo giorno di ritorno al lavoro, con persone che si conoscono bene… ma come sempre NON SENTITEVI OBBLIGATI O DIVENTERA’ UNO STRESS!
Il primo giorno è sempre il più complicato, ma se applicate i nostri consigli sarà tutto in discesa e potrebbe essere l’inizio di un nuovo modo di affrontare la giornata lavorativa!
Condividi!
Un giorno il cavallino conobbe la mela e… No, non è una favola, anche se potrebbe sembrarlo. Certamente potrebbe essere un buon film di fantascienza, dato che la notizia è stata ufficializzata di recente e ha fatto il giro del mondo: la tecnologia di Apple è sbarcata sulla Ferrari. Al Salone di Ginevra infatti è stato presentato il nuovo sistema multimediale dedicato alle vetture, l’iOS in the car.
Secondo il Financial Times non solo il cavallino ha mostrato interesse per la nuova tecnologia: anche Mercedes e Volvo hanno iniziato a lavorarci. L’alleanza tra Apple e Ferrari, comunque, è il risultato di una relazione che dura da molto tempo. Eddy Cue, il celebre vice presidente di Apple, è infatti un appassionato della Ferrari, così appassionato che siede nel consiglio di amministrazione della celebre casa automobilistica. Il sistema operativo “iOS in the car” è nato per integrare svariate funzioni di iPhone e iPad all’interno delle vetture sfruttando i comandi vocali di Siri.
Attraverso il comando vocale sarà possibile controllare la musica, i messaggi, le chiamate e la navigazione satellitare… L’obiettivo è quello di cambiare definitivamente il nostro modo di guidare e di considerare l’oggetto ‘automobile’. Presentata al Salone di Ginevra, la Ferrari California T è dotata del sistema CarPlay by Apple, considerato il sistema più semplice e sicuro per utilizzare il proprio iPhone in auto. La gestione del dispositivo avviene attraverso l’interfaccia infotainment oppure tramite il controllo vocale sul volante. Il sistema costituisce un enorme contributo alla sicurezza, l’uso del telefono viene ottimizzato e grazie alla gestione vocale del CarPlay diminuisce la possibilità di distrazioni.
Naturalmente la partnership tra la casa di Maranello ed il colosso di Cupertino non si fermerà qui, sempre più indiscrezioni sorgono anche riguardo alla tecnologia V2V. Due brand come Apple e Ferrari non si faranno certo scappare l’occasione di immettersi in quello che sembra a tutti gli effetti il mercato del futuro, l’obiettivo del progetto sembra proprio quello di connettere le auto a internet assemblando al loro interno sofisticati dispositivi, personal computer e sensori che producono “soluzioni per la mobilità”.
La partita sulla “smart car” o “connected car” è infatti del tutto aperta: la mossa di Apple con Ferrari potrebbe essere la risposta alla partnership tra Google e altre grandi case automobilistiche come Audi, General Motors e Honda; senza dimenticare che Ford si è di recente “alleata” con Microsoft presentando il sistema Sync, anche questo completamente basato su controllo vocale e touch sceen. La partnership tra Ferrari ed Apple però è quella che più di tutte ha suscitato scalpore, forse perché l’idea di un’unione tra la grande eccellenza americana e quella italiana fa sperare in un trionfo globale della tecnica, dell’innovazione e della bellezza.
photocredit: Vip.it
Condividi!
Viaggiare in auto è la vostra passione? Allora dovete iniziare a programmare un “On The Road” nel Vecchio Continente!
Quando si pensa ai lunghi viaggi ‘on the road’, si pensa subito agli Stati Uniti, ma anche l’Europa è in grado di offrire itinerari di una bellezza incantevole. Tra i paesi con le strade più belle spicca la verde Irlanda, con il suo tragitto di 126 chilometri da Galway a Cliften, considerato uno tra i più spettacolari d’Europa sia per le quattro che per le due ruote. La difficoltà del tragitto è valutata come “media”, perché questa splendida strada è sulla costa Occidentale irlandese, con un’altitudine che arriva fino ai 100 metri sopra il livello del mare. Per percorrerla in tutta sicurezza consigliamo di procurarsi un’auto a noleggio che abbia sospensioni in ottimo stato, oppure controllare ed eventualmente cambiare le sospensioni della propria.
Sempre in Irlanda non fatevi scappare la Causeway Costal Route: lungo il suo percorso di 190 chilometri si trovano il Selciato del Gigante, il Castello di Dunluce, il Parco Forestale Glenariff… e una lunga serie di paesaggi indimenticabili.
Avrete sicuramente sentito parlare della Strada dell’Atlantico in Norvegia, un tragitto che non è solo un meraviglioso itinerario ma un vero e proprio “miracolo geografico”. In un percorso di soli 8 chilometri infatti sono concentrate alcune delle bellezze naturali e dei paesaggi più stupefacenti del Vecchio Continente. Il percorso infatti comprende una serie di strade tortuose e ponti panoramici che si intrecciano per collegare tra loro le isole che emergono a ridosso della costa Norvegese. I ponti e le strade sono una tra le opere ingegneristiche più importanti del secolo e sono stati costruiti per non “invadere” l’ambiente, infatti molti ponti affiorano appena al di sopra dell’Oceano per risultare meglio integrati con il paesaggio. Questa zona della Norvegia offre moltissimo agli appassionati di pesca, di bird watching e di storia, perché ospita la città medievale di Molde e la chiesa in legno di Kvernes.
Rimanendo nel Nord Europa, troviamo anche la bellissima Germania, che offre un percorso di 33 chilometri ad un’altitudine che arriva fino ai 600 metri. Si tratta della strada che da Nurburg conduce ad Adenau e Mullenbach. A proposito di motori, a Nurburg ha sede il leggendario team Manthey della Porsche: gli appassionati faranno bene a dedicargli una visita!
Anche l’Italia, per chi non vuole allontanarsi troppo da casa, ha molto da offrire in fatto di strade. Come non citare infatti il Passo dello Stelvio? Il tratto di strada a sud in particolare, quello che va da Davos (Svizzera) fino al Parco Nazionale dello Stelvio è piuttosto impegnativo e necessita di un’auto in buone condizioni, ma vi assicuriamo che ne vale la pena, perché questi 144 chilometri sono una tra le bellezze più prestigiose del nostro Paese, conosciuti e amati dagli appassionati di tutto il mondo.
Dunque non è necessario allontanarsi troppo o prendere un aereo per viaggiare e visitare posti bellissimi, ma prima di ogni “On The Road” consigliamo di decidere bene l’itinerario e soprattutto controllare l’automobile e assicurarsi che tutto sia a norma. Perché per essere bello, rilassante e indimenticabile, un viaggio deve prima di tutto essere sicuro.
photocredit: reb stevenson